Secondo una tradizione storiografica risalente al XVIII secolo, la chiesa di San Leonardo, della quale si ignora l’epoca di fondazione, sarebbe originariamente appartenuta ad un complesso monastico dedicato ai Santi Gottardo e Leonardo, gestito da alcuni monaci camaldolesi che fornivano ricovero agli infermi. Il convento, la cui casa sarebbe identificabile con un edificio posto nelle dirette vicinanze della chiesa, viene citato per la prima volta in un documento risalente al 1294, con il quale papa Bonifacio VIII concedeva al priore del convento benedettino dei Santi Martino e Giuliano di Castrozza il diritto di nomina del priore di San Leonardo a Tesero. Tale documento, del quale è stata recentemente messa in dubbio l’autenticità, non fa menzione esplicita della chiesa di San Leonardo, che tuttavia alcuni storici vorrebbero fondata proprio nello stesso 1294 (incerta).
La chiesa di San Leonardo sorge lungo la strada di collegamento tra Tesero e Stava con orientamento a est. Eretto probabilmente tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, l’edificio subì un intervento di ampliamento e totale riqualificazione in forme gotiche durante la prima metà del XVI secolo, in seguito al quale fu affrescato internamente da un anonimo maestro friulano (1541-1542). La facciata monocuspidale è preceduta da un portico rettangolare con tetto a monofalda, sotto il quale si aprono il portale maggiore e due finestre rettangolari. Il sistema di forature è completato in alto, oltre il portico, da un oculo strombato e da un’apertura cruciforme. La fiancata sud, rivolta a valle, è caratterizzata dalle aperture di due bifore poste in corrispondenza della prima e terza campata e del portale secondario aperto all’altezza della seconda campata. Ulteriori monofore a sesto acuto si dispongono sui lati obliqui dell’abside, a destra della quale emerge la sacrestia. Il campanile, addossato al lato meridionale del presbiterio, ha una cella campanaria a quattro trifore centinate e si conclude in un’aguzza cuspide piramidale in muratura intonacata. L’interno, a navata unica, è ripartito in tre campate da coppie di semicolonne in pietra a vista, alle quali si raccordano le nervature della volta reticolata. L’arco santo archiacuto introduce al presbiterio, rialzato su un gradino e delimitato da una balaustra lignea, che si conclude in un’abside poligonale. Negli angoli si ritrovano semicolonne in pietra analoghe a quelle della navata, sulle quali convergono i costoloni della volta a ombrello.
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Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana
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da sito Mapio.net